Spesso mi viene chiesto: voglio una macchinetta digitale nuova, che mi consigli?”. La mia risposta è subito una domanda: “cosa ci vorresti fare? Chi vorresti riprendere?”. Purtroppo al 90% molti rispondono con “boh” la voglio buona”…
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Le macchinette fotografiche non sono un pezzo di prosciutto che ha un’unica caratteristica , il sapore!
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Le macchinette fotografiche hanno delle caratteristiche diverse allo scopo di adattarsi alle necessità dell’utente!
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Chi ti consiglia un modello senza averti almeno fatto un paio di domande non capisce nulla di fotografia oppure non gli va di darti spago.
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Non esiste una macchinetta difficile, sei te che lo pensi, solo perchè non hai ancora imparato a SFOGLIARE un libricino chiamato “MANUALE UTENTE” che e’ più breve dell’articolo che leggi su Metro/Leggo/City la mattina ma che ti spiega tutto con disegnini che un infante capisce.
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Ricorda che alle elementari hai imparato a leggere…è dura da ricordarlo, lo so…
E magari che anche renda più giovane le persone? aggiungerei… La bella foto è soggettiva, anche una ‘mossa’ può trasmettere più di una fatta con il cavalletto. Se invece intendiamo per “bella foto” un’mmagine con colori vivi oppure fedeli (il mondo non è così saturo come ci si immagina) allora bisogna capire che i buoni colori si possono ottenere quando si passa la foto nel pc e la si ritocca. Se invece si intendeva che -faccia foto ben realizzate- (abbastanza vago come termine purtroppo) senza tanta fatica allora bisogna rendesi conto dei limiti e delle caratteristiche dell’oggetto che si ha tra le mani. Ci sono persone che riescono ad ottenere foto meravigliose anche con macchine da 3 Mpixel, ma l’utente alle prime armi o che non si è mai degnato di leggere neppure il manuale che “per caso” si trovava nella scatola della macchinetta, la mettono in “automatica” e scattano. Va bene all’inizio ma se ci si degnasse a leggersi per 5 minuti netti e giocherellare per altrettanti con quello che si è appreso si potrebbe subito acquisire una maggiore consapevolezza delle proprie azioni in modo da risolvere alcuni problemi più o meno comuni.
Personalmente ritengo che canon e nikon siano molto buone, NON sconsiglio le altre perchè una da 50€ nelle mani sbagliate potrebbe andare anche benissimo. Le canon comunque ho notato hanno colori più “cartooneschi” mentre le nikon mi sembrano “più fedeli”, comunque sul pc spesso si può ottenere l’effetto dell’una o dell’altra regolando l’immagine. Ma sicuramente non consiglio macchinette che non hanno almeno uno straccio di zoom ottico (quello che va “avanti ed indietro” per intenderci). Alcuni modelli sono molto compatti e lo sacrificano ma si limita di molto la possibilità di fare una foto come vi piace. Ci sono persone che con queste macchinette senza zoom esterno fanno sempre le stesse foto, e magari usano anche lo zoom digitale (interno) che è una sofferenza per gli occhi. Almeno una con uno zoom anche se piccolo (4X o 5X) prendetevelo.
Le punta e clicca normali salvano in jpeg , questo formato degrada la qualità dell’immagine per occupare meno spazio. Consiglio sempre di impostare la qualit al MASSIMO. Anche in questo caso comunque l’immagine è di qualità ridotta. Infatti non avrete mai una foto in jpeg da una macchinetta 6Megapixel che occupa circa 6MByte! Questo accade invece se si può salvare nel formato TIFF/RAW formati che contengono TUTTO quello che la macchinetta può ricevere dal mondo esterno. Stampare con questi due formati vi permette di ottenere il massimo ottenibile. Per tale motivo io stampo usando file raw con la mia nikon D50 (una reflex 6MPixel) su A3 senza alcun artefatto! Le immagini sono perfette, sembra di vedere uno schermo lcd!!! Nel caso del JPEG quindi per risolvere questo problema si deve salire di megapixel, a mio dire sopra i 7Mega (con la mia Canon A620 7mega ho notato sull’A3 purtroppo i segni della compressione jpeg). Però tutto questo dipende da quanto vicino vedere una foto! Io le analizzo a 5 cm di distanza, ma molti le mettono ad una parete e in genere non ci si avvicina a meno di 40-50 cm, in questo caso quello che ho detto è valido ma si può benissimo scendere ad un compromesso, infatti è il semplice principio su cui lavorano i cartelloni pubblicitari, se andate vicino noterete che non sono di qualità eccelsa perchè tanto le distanze sono di svariati metri in genere (e poi none esistono macchinette “normali” che permettono di stampare direttamente con quelle dimensioni!!!) . In questo contesto quindi una X megapixel ad una certa distanza se la cava senza problemi. Ricordate che quando andate in stampa dal vostro fotografo di fiducia se la foto è piccola loro automaticamente la allargano disinteressandosi del risultato, se gli date una foto jpeg da una 4Megapixel e la mettete su un A3 aspettatevi qualcosa che potrebbe non piacervi. Sappiate comunque che alcune compatte più costose della media permettono di salvare nel formato tiff e/o raw! In tal caso se volete stampare “in grande” la spese in più ne vale.
Le cause sono due:
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le vostre mani tremano: questo si risolve a) appoggiando la macchinetta su un treppiedi, un appoggio fisso, b)-comprando una macchinetta con lo stabilizzatore [vedi stabilizzatore], c)avendo/comprando una macchinetta con una lente più luminosa o solo una lente (per le reflex o alcuni modelli di punta e clicca avanzate);
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l’ambiente è troppo scuro: questo si risolve 1-usando il flash. Se non vi piacciono le foto così fatte dovete 2-appoggiare la macchinetta da qualche parte (treppiedi, tavolo etc etc) oppure 3-provare usando la lente senza zoomare, meno si zooma e più luce entra nella lente, quindi si potrebbe risolvere il problema 4- usare una macchinetta con una lente più luminosa o cambiare la lente (nel caso delle reflex o alcuni modelli di ‘punta e clicca’ avanzate) ;
E’ sicuramente di aiuto per chi ha avuto i problemi della domanda precedente, ma a) consuma batteria b) non fa miracoli. Lo stabilizzatore può inoltre migliorare la qualità delle immagini perchè riduce gli effetit dei movimenti umani ma anche interni della meccanica della macchinetta. Il difetto è che influisce sul prezzo sensibilmente.
Purtroppo questo è comune nel digitale e si risolve abbastanza semplicemente: basta aprire photoshop o un programma di fotoritocco (pant shop pro, google picasa (gratis), the gimp e tanti altri) e variare la saturazione dei colori in modo opportuno. Purtroppo bisogna poi fare i conti con la stampa che non sarà quasi mai fedele con quello che vedete sullo schermo [lo schermo permette di ottenere molti più colori di una stampante, il primo ha un “insieme di colori rappresentabili” chiamato RGB (red – green- blue), mentre il secondo il CMYK (cyano – magenta – yellow – black) che è più piccolo e per questo motivo non riesce a ottenere rossi, blue elettrici e altre tonalità “estreme”] e per questo, se il programma lo permette, fate un’anteprima in cmyk (in photoshop CTRL+Y) e vedrete alcuni colori scendere di saturazione: questo vi aiuterà a cercare di calibrare al meglio la vostra foto per evitare brutte sorprese. Ricore comunque che conviene sempre modificare i colori dai programmi di grafica e non da dentro la macchinetta perchè sul pc potete avere più copie diverse dall’originale mentre spesso nelle digitale lo si sovrascive e se avete sbagliato di grosso non potrete spesso rimediare a tale errore (mi riferisco ad esempio se si corregge l’esposizione o un colore nella macchinetta, se sbagliate sono dolori , soprattutto per l’esposizione).
– raramente il prezzo alto di una reflex viene eguagliato da una punta e clicca, questo è dovuto proprio alle sue caratteristiche che la rendono più versatile e più potente nelle mani giuste, inoltre la reflex in genere invoglia chi matura alcune necessità prima o poi (macro, panorami, scarsa luminosità, matrimoni, fotogiornalismo etc), a comprare altri obiettivi (almeno uno in più in genere) con ulteriore spesa. Maggiore spesa = maggiore versatilità -sempre se nelle mani e testa giusti-. Ricordate che comprarsi una reflex e non usarla per almeno metà delle sue potenzialità è stata una spesa di soldi inutile. Non comprate per moda o perchè qualcuno vi ha detto che è “ottima” o “perchè fa delle ottime foto”, purtroppo sono fattori TUTTI soggettivi, non è una macchina che guidate per km e vi deve durare almeno 10 anni, quindi regolatevi . Se poi vi siete presi un mostro di funzioni che non vi portate in giro perchè è troppo pesante o grande da mettere nella vostra borsetta che fate? Aprite un museo e la esponete come un trofeo? Magari passata ad una punta e clicca più avanzata rispetto alla vostra compatta normale.
Controllate che non ci sia lo zoom DIGITALE attivato perchè è nemico della qualità, questo zoom cerca di arrivare dove fisicamente il vostro zoom non arriva, sfrutta algoritmi per cercare ottenere un’immagine più vicina , ma essendo una deduzione non sarà mai come scattare con una lente “migliore”. Personalmente vi basta fare qualche passo avanti e avete risolto, in caso non possiate forse è tempo che prendiate qualcosa di più adatto. Ricordate che lo zoom viene indicato ad esempio con 10X questo significa che dal valore minimo mostrato sulla lente (ex 18mm) si arriva a 180mm.
Le compatte mostrano le caratteristiche della lente che monta sul bordo anteriore della lente, la parte frontale della lente che la contiene. I numeri sono per sempio 18-125mm f2.8 – f 4.8 questi valore indicano due fattori: i primi, espressi in millimetri indicano la focale minima e massima, quindi il primo è il “grandangolo” e il secondo “il tele/zoom). Minore è il primo e potrete riprendere bei panorami, maggiore è il secondo e potrete fare foto ravvicinate ad oggetti lontani! Ovviamente un difetto c’è: maggiore è la distanza tra focale minima e massima e minore in genere sarà la qualità delle foto perchè le lenti interne si dispongono con distanze che degradano la qualità dell’immagine. Comunque macchinette di case serie mostrano poco questi problemi. I numeri f rappresentano invece la luminosità della lente, questo permette di capire bene o male quando una macchinetta inizierà a creare problemi (foto mosse con luce bassa o mani che “tremano” o sotto esposizione). Più piccoli sono quei numeri meglio è per essere espliciti. Alcune digitali compatte più costose hanno anche la possibiltà di cambiare le lenti (in genere per situazioni diverse, zoom, macro, grandangolo) ma il prezzo è a volte pari o superiore alla macchinetta stessa e non sono riutilizzabili su altri modelli quasi sempre.
Macro: è un discorso a parte, sulle confezioni delle digitali punta e clicca c’è a volte un’icona che mostra un fiore e una misura in cm. La mia Canon A620 permette di scattare ad 1cm, mentre altre canon a 2-5 cm, ovviamente più vicino è meglio per un utente macro . Ovviamernte si deve cliccare su tale pulsantino sulla macchinetta altrimenti non metterà mai a fuoco da così vicino, sempra superfluo ma è capitato ad alcuni che conosco.
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Per i panorami conviene usare una lente panoramica, con focali di 20mm in giù non scendendo sotto i 10mm perchè si passa al fisheye che non è proprio adatto per tutti. Sigma fa il 10-20 (scadente), Tokina l’ottimo 12-24 f4 (in arrivo l’11-16 f 2.8 che se potrebbe essere la mia scelta) e il nikon 12-24 (ottima ottica, ma costo molto alto rispetto all’ottimo tokina). Per le lenti fisse ci sono svariati modelli tra cui il nikon 20 e il 24mm ma resta il fatto che un 12mm è sempre un 12mm anche se zoom.
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Per i ritratti ci sono varie scelte: molti usano le focali fisse, come il 50mm f1.4 o f1.8 nikon (ho il 50 f1.4 che è un cristallo sopra f2.2 ma costa il doppio dell’f1.8), o il 75mmo il 105 macro. Altri usano gli zoom, questo dipende da voi, comunque a mio dire i fissi sono migliori per le ottiche e perchè solo molto luminosi quindi possono farvi fare foto a mano libera , ma sono meno versatili quindi vi tocca penare un pochino per trovare la giusta inquadratura magari andando avanti ed indietro, che è quello che fa poi lo zoom (a discapito di qualità dell’immagine e della luminosità della scena che la lente può sfruttare).
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Animali: qui dipende da quanto riuscite ad avvicinarvi, comunque almeno uno zoom che arrivi a 200 o 300mm è il minimo, Sigma 135-500, Tokina 80-400, Tamron 200-400 sono veramente adatti, anche se le focali fisse sono sempre impareggiabili (400mm f4.5 ad esempio) ma i prezzi salgono abbastanza.
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Macro: qui non mi esprimo perchè non mi piace molto, è una foto quasi sempre di natura o animali molto piccoli e non è il mio genere. Comunque se non erro il 105/150mm nikon è macro, poi c’è anche un 60mm macro in giro e altri modelli. I fissi in questo caso possono essere problematici perchè ci si deve avvicinare veramente con il millimetro per prendere la giusta inquadratura, ma gli zoom macro (il tuttofare Tamron 70-300 1:2 Macro da sotto i 200 euro ad esempio) quasi sempre obbligano a corregere manualmente lo zoom effettuato. Anche se però almeno un minimo di automatismo lo permettono fino ad una certa distanza.
Comprate una macchinetta che supporta come memoria le SD (non vi sbagliate con le XD): costano poco, due giga sotto i 20 euro e vi scorderete quando svuotarla!!! Le altre memorie disponibili (transflash, xd etc) costano di più. Consiglio sempre di portarsene appresso una di ricambio tanto sono grandi quanto un francobollo. Attenzione però! tutte le memorie possono rovinarsi (fattori come traumi da cadute e/o pigamenti, calore, umidità in primis) quindi salvate le foto e non lasciatele per mesi dentro. Le SD che costano leggermente di più lo sono per due fattori: sono più SICURE e/o più VELOCITA’. Riguardo alla sicurezza si deve pensare che, come ho detto accennato prima, si possono rovinare per motivi esterni ma anche perchè queste memorie funzionano garantite per un certo numero di operazioni di scrittura/lettura oltre il quale possono iniziare a creare problemi (dati persi o rovinati) rendendo inutilizzabili le foto in esse presenti. In genere all’interno dell’opuscolo delle memoria c’è scritto se è di marca decente!. Riguardo alla velocità scrivere indica ad esempio con 30X, 50X, maggiore è meglio è, significa meno tempo per salvare le vostre foto quando le scattate a raffica (se fate una foto ogni 2-3 secondi o oltre questo fattore è quasi ininfluente). Comunque evitate di comprare memorie completamente anonime, di mio consiglio le Sandisk e le Transcent. Ho avuto problemi con una Kingston (che dubito fosse originale) dal secondo utilizzo! Per fortuna ci sono programmi che mi hanno permesso di recuperare quasi tutte le foto.
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usate batterie ricaricabili NiMH (è il materiale utilizzato al loro interno, una lega di nichel e metalloidruro) da 2700mAh (si legge 2700 milli Ampere per ora) o oltre, e portatevi anche un gruppo di riserva. Si trovano in genere in kit con il caricabatterie allegato, magari se ha la funzione di scaricamente è meglio. Ricordate che conviene sempre usarle fino a che si scaricano completamente per farle durare di più e non tenetele cariche senza usarle, meglio tenerle scariche per lunghi periodo di inattività: rischiate di ridurre il numero di ricariche che possono sostenere (sotto le 1000) e la durata delle stesse anche dell’80%.
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comprate una macchinetta che usa 4 batterie invece che 2 ->macchinetta leggermente più grande ma sicuramente ne guadagnerete (usate cmq la buona regola suddetta 1).
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comprate una macchinetta con batteria al litio (possono arrivare anche a 6000mAh) ma ricordate che queste hanno il difetto che a lungo termine possono diventare introvabili e quindi vi costeranno di più con gli anni. E’ più semplice trovate le stilo nel mondo che una al litio per la vostra macchinetta non credete? Inoltre se siete proprio disperati con qualche stilo non ricaricabile riuscite a fare qualche foto se non avete il caraicabatterie, ma se dimenticate quello della batteria al litio (nel caso sia esterno)???
Probabilmente ci si riferisci al grafico dell’esposizione. Questo grafico serve per comprendere bene o male se una foto è ben esposta (correttamente illuminata) e con una buona saturazione. Più il diagramma è “spalmato” da sx verso destra in maniera regolare, e più la foto è ben esposta. Un diagramma tutto spostato a sx o a dx comporta una scorretta esposizione, a meno che non si voglia ottenere un effetto particolare (come le foto in “controluce” dove è normale o in ambienti scuri). Più è alto il diagramma è più informazioni la vostra macchinetta è riuscita a percepire, questo comporta anche la saturazione dei colori. A sx del diagramma si indicano le ombre e a dx le luci, quindi il diagramma rappresenta in che modo è stato catturato lo spettro luminoso che la vostra macchinetta è in grado di recepire. Macchinette più avanzate mostrano un diagramma per svariati colori, ovviamente è un digramma più preciso di quelli singoli che spesso non dichiarano quale colore o mix di colori misurano (come nel caso della Niukon D50). Troppo spostata a sx significa che vi siete persi nella foto quegli oggetti troppo luminosi, mentre troppo a dx vi siete persi gli oggetti più scuri. Per risolvere questo problema si usa EV+/- un tasto che permette di dire alla macchinetta cosa stà sbagliando (o come vogliamo noi la foto). Valori + (0.5/1/1.5 etc o anche 0.3/0.7/1 etc) permettono di spostare il diagramma verso dx quindi si riprendono quelle luci perdute = oggetti più luminosi della foto,;valori – al contrario spostano il diagramma a dx allo scopo di permettere di visualizzare oggetti più scuri del normale. Anche il flash può risolvere questo problema ma raramente si ottiene un risultato ben realizzato come con EV. Attenzione però che variare l’esposizione implica che la macchinetta cambia sia il tempo di scatto che l’apertura della lente quindi potrebbe capitare che foto non mosse prima vi verranno mosse, mentre in casi in cui volevate bloccare il movimento invece vi trovate con l’oggetto sfuocato. Attenzione quindi.
Qui in genere mi innervosisco. Perchè quando si compra un cellulare si cerca subito sul manuale come fare alcune operazioni mentre per una macchinetta no? Alcuni lo lasciano ancora incartato, accendono la macchinetta e sperano che lei giri per casa o per la città a fare foto da sola, e magari anche belle foto. Non si chiede a nessuno di leggersi Ansel Adams o la guida del National Geographis ma almeno sapere che cosa significa quel “pulsantino con il fiore” o quello che cambia MAGICAMENTE l’iconcina del flash o, per utenti veramente ESPERTI (sono sarcastico) che differenza c’è tra la modalità “ritratto” e “panorama” (lo so sono termini veramente complicati, serve un master in comunicazione per capirli…). Sono talmente semplici questi manuali che in 5 minuti netti lo si legge e non serve essere un esperto, SERVONO 5 MINUTI NON 5 ORE PER LEGGERE UNO DI QUESTI MANUALI E NON PARLANO IN SANSCRITO, SONO PER CHI INIZIA, NON PER CHI HA GIA’ UNA CULTURA FOTOGRAFICA, VI PRENDONO PER MANO COME UN BAMBINO, DESCRIVONO ANCHE COME CAMBIARE UNA MISERA BATTERIA, E UN BAMBINO LI CAPIREBBE DA SOLO PIU’ DEL 50%.
Bella domanda! Personalmente ho usato sia fissi che mobili,e il pregio del mobile/rotabile è nel fatto che è ideale quando si vogliono fare foto in posizioni particolari, come dal basso verso l’alto o con angolazioni molto spinte, come quando state in mezzo alla folla e volete fare una foto a qualcosa che è davanti a voi ma non siete abbastanza alti. Il prezzo in genere è maggiore se lo schermo è mobile, ma per la mia voglia di sperimentare mi è sempre stato utile, almeno mi sono risparmiato di dovermi piegare e/o stendere in posizioni comiche.
Grande è bello, ma grande è anche 1) più batteria usata -> meno foto che potrete fare 2) più graffi e rischi di rottura se non protetto bene. 3) prezzo maggiore per ogni pollice in più. Confrontate due modelli e vedete quello che vi aggrada di più magari acceso, spesso un lcd più piccolo potrebbe essere migliore come qualità (luminosità e nitidezza) di uno più grande o vi potrebbe semplicemente bastare. Se volete vedere la foto scattata grande allora è un altro discorso, ma ricordate che per vedere se una foto è mossa si deve zoomare molto nell’lcd, e in genere la dimensione dell’lcd in questo caso è abbastanza ininfluente. Per certezza comunque bisogna passare la foto sul pc. Evitate a mio dire gli lcd che usano i pennini (ho usato una nikon serie T mi pare), perchè alla fine userete sempre le dita e a lungo potrebbero rovinarsi…